Le immagini della Madonna della Cintola nella basilica di Sant’Agostino a Rieti

Sotto il titolo della Madonna della Cintola o del Soccorso, gli Agostiniani favorirono la costituzione di confraternite per lo più aperte a uomini e donne, finalizzate a diffondere la devozione per la Vergine, la moralizzazione della società civile, la promozione di nuove vocazioni.

Anche nella chiesa reatina di Sant’Agostino sono presenti due significative opere d’arte sacra che attestano la presenza attiva di una confraternita d’altare  intitolata alla Madonna della Cintola: si tratta della tela eseguita fra il 1594 e il 1599 dal pesarese Gian Giacomo Pandolfi per il terzo altare a cornu Epistulae e della maestosa Madonna in maestà dell’ebanista Salvatore Porrina, attivo a Rieti nel XVII secolo, dotata a metà Ottocento di una solida macchina processionale  offerta in dono all’omonima confraternita dai falegnami della città.

La tela realizzata per i Padri Agostiniani, pure assai bella ed equilibrata nella composizione, arrecò gravi danni allo sventurato Pandolifi.

L’artista era nato a Pesaro nel 1567 ed era stato avviato all’arte della pittura dal padre Giovanni Antonio, già allievo di Federico Zuccari.

A Rieti, la presenza del giovane Pandolfi è documentata fra il 1592 ed i primi anni del Seicento: qui infatti sposò Caterina Tesei, figlia del pittore Giovanni Maria.

Benché l’artista si inserisse facilmente nella società reatina, apprezzato per le opere eseguite per comunità religiose, confraternite e privati,  versò in difficoltà economiche tali da farlo finire persino in carcere.

La stessa Madonna della Cintola della basilica di Sant’Agostino gli fu contestata adducendo ragioni pretestuose e gli fu pagata in ritardo, a rate, per una cifra inferiore rispetto a quanto pattuito.

Nel 1608, dunque, stabilì di rientrare nella città natale, lavorando a Pesaro, a Sant’Angelo in Vado, ad Urbino. Morì a Pesaro, intorno al 1636.

Rovinata per l’umidità, la tela fu reintelaiata e restaurata per iniziativa del priore degli Agostiniani che volle ricordare il suo intervento nell’iscrizione inclusa nel libro aperto sul gradino del trono della Vergine: Fra Nicolaus Barsotti Prior Restaur. 1836.
A cura di Ileana Tozzi.

2023-07-22T09:58:32+00:0022 Luglio 2023|

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