La Madonna di Loreto di Antonino Calcagnadoro per una chiesa che non c’è più

Già nel 1582 è documentata l’ Ecclesia Beate Virginis Lauretane fuori porta Cintia, una piccola cappella che  divenne meta di un gruppo di fedeli d’ambo i sessi che si riunivano a sera per recitare il Rosario e vi festeggiavano il martedì di Pasquetta.

Nel 1711 i devoti si costituirono in confraternita approvata  canonicamente dal vescovo Francesco M. Abati e intrapresero la costruzione di una chiesetta grazie al sostegno assicurato dal Governatore di Rieti monsignor Carlo Rezzonico, che sarebbe presto salito al soglio pontificio con il nome di Clemente VIII.

La confraternita dotava annualmente le zitelle povere e onorate e si occupava dell’assistenza le famiglie bisognose della campagna.

Intorno alla metà del secolo, si decise la costruzione di una chiesa vera e propria, dotata di cinque altari, dedicati alla Madonna di Loreto, a Sant’Andrea Avellino e San Francesco di Paola, a San Pietro di Alcantara e a Sant’Anna.

L’altare di San Francesco di Paola era stato eretto dalla Confraternita del SS.mo Rosario unitamente alla Confraternita del Cordone di San Francesco di Paola, dotato di 100 scudi dal confratello Giuseppe Faraglia, che già aveva elargito generose elemosine alla chiesa.

L’altare di Sant’anna era invece di pertinenza dell’Università dei cocchieri e dei servitori, che si era costituita nel 1737 sotto il titolo di Sant’Anna, Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio di Padova ed era stata approvata dal vescovo Camarda.

Nel 1841, il vescovo Curoli provvide ad istituire un orfanotrofio maschile presso la chiesa della Madonna di Loreto, sotto la vigilanza della confraternita.

La chiesa della Madonna di Loreto fu abbattuta negli anni ’30 del Novecento per consentire la costruzione dell’edificio scolastico progettato dall’ingegner Angelo Guazzaroni, inaugurato nel 1939 ed intitolato a Guglielmo Marconi. A cura di Ileana Tozzi.

2023-07-24T10:54:35+00:0021 Luglio 2023|

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