Santa Maria Apparì – Immagine devozionale a Petrella Salto

Una memoria secentesca descrive dettagliatamente la miracolosa apparizione della Madonna, mostratasi nei pressi della Petrella ad una giovane del luogo l’ultimo giorno di maggio dell’anno 1562: «essendo nella Petrella una putta di dodici in tredici anni, per nome detta Persiana, figliuola del padre nominato Giampietro, altrimenti Faina, e la madre Camilla, quale figliuola, essendo andata nel (…) giorno di domenica ed ultimo di maggio dell’anno 1562 per cogliere cerase nel territorio della Petrella, nella possessione del suddetto Giampietro suo padre, salita sopra un ceraso e standosi sicura, la regina del cielo, Maria Vergine, visibilmente con corporeo velo glia pparve dicendogli: _ Figliuola mia, voletemi dare un poco di cerase? – ED in questa, la sudetta putta, stupita di tanta benignità di Maria Vergine vestita di bianca e splendida veste, quasi fu per saltar dal sudetto ceraso. Ma, confortata che scendesse piano, col suo aiuto discese, atteso che fosse di tal modo indolorata in un braccio che, quando vi era salita, era stata aiutata da due donne; E scese in terra, la pigliò per la mano, della quale si doleva, e si assisero in terra in un limite, dove si conserva la pedata della SS.ma Madonna, madre dell’onnipotente Iddio, e quella putta portando una corona, quale soleva dire ogni giorno, la gloriosa Vergine la pigliò e gli disse: – Dì questa a mia devozione, e dì alla gente che si ravveda e guardino il sabato, che già il mio Figliuolo per li tanti peccati vuol far finire il mondo; e se no ti sarà creso, io mostrerò altri segni»[1].

Così racconta i fatti la Memoria manoscritta (…) estratta ai 30 di maggio 1688 per mano del notaro apostolico Filippo Maria dall’originale, che si conserva nella badia di San Salvatore Maggiore, riportata nel 1861 in uno scritto di padre  Domenico di Sant’Eusanio.

A corroborare la profezia mariana, si manifestarono segni clamorosi, umanamente inspiegabili.

La stessa Persiana Faina tornò, a dieci giorni di distanza dalla prima miracolosa visione, ad assustere all’apparizione della Madonna che, in questa circostanza, la esortò a promuovere l’erezione di un santuario «che si debba addimandare Santa Maria apparì».

Donna Olimpia Colonna, signora della rocca della Petrella e dei castelli della contea di Mareri, si dimostrò sensibile alla richiesta dei suoi sudditi facendo costruire a sue spese il santuario che diventò ben presto una delle più frequentate mete di pellegrinaggio per le genti del Cicolano.

[1] dalla Memoria manoscritta (…) estratta ai 30 di maggio 1688 per mano del notaro apostolico Filippo Maria dall’originale, che si conserva nella badia di San Salvatore Maggiore, in P. Domenico di S.Eusanio, Le città di rifugio dell’Abruzzo aquilano, ossia descrizione storica delle più venerabili chiese e immagini di Maria SS.ma esistenti nella prov. di Aquila, L’Aquila 1861.
A cura di Ileana Tozzi

2023-07-21T11:50:20+00:0021 Luglio 2023|

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