Il borgo di Collalto Sabino divenne feudo nel 1350 e baronia dal 1440. Assunse un ruolo strategico per la sua particolare posizione tra il Regno Normanno di Napoli e lo Stato Pontificio. Pandolfo e Rinaldo, poi Oddone e Ludovico, furono i primi signori della casata dei Collalto, da cui prese il nome il paese della Sabina.
La famiglia Mareri, successori dei Collalto, volle la costruzione del castello che vide il susseguirsi di varie signorie tra cui la famiglia dei Savelli.
Cristoforo Savelli, nel 1564 vendette il castello allo Strozzi che dopo l’improvvisa morte di Cristoforo costrinse la famiglia Savelli a vendere il possedimento al nobile Alfonso Soderini che si dedicò alla ristrutturazione. Dopo due generazioni causa i molti debiti accumulati, nel 1641, il castello fu venduto all’asta, diventando proprietà del cardinale Francesco Barberini che fu artefice di ulteriori lavori di restauro e abbellimento. Nel Settecento, il Castello sotto i Barberini del ramo dei principi di Palestrina venne reso ancora più sfarzoso.
Nel 1988 la proprietà passò nelle mani della famiglia Rinaldi, nobili del luogo, che proseguirono l’opera di restauro architettonico.
Il Castello, che si erge elegante sopra il borgo di Collalto, con la sua maestosità articolata da alte mura di forma rettangolare irregolare, dalla grande torre centrale quadrata e dalle due torri poste all’estremità nord e sud della struttura, le stanze rivestite di preziosi marmi, i pavimenti a mosaico e i soffitti a cassettoni, dal 2013 è proprietà della Global Capital, gruppo finanziario di Malta.
Dal 2002 Collalto Sabino, definito “Un Borgo senza Tempo”, è stato inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia.