Tecniche di pesca

Per la pesca nei nostri fiumi, laghi e laghetti di pesca sportiva esistono varie tecniche. Con lo sviluppo della tecnologia oggi ci sono a disposizione dei pescatori sempre nuove attrezzature specifiche per ogni tecnica di pesca che si vuole adottare. Riportiamo alcune tecniche utilizzate e le relative canne:

SPINNING
Le canne per la pesca con esche artificiali si possono dividere in quattro categorie.
Canne ad azione lenta che si incurvano per tutta la lunghezza che consentono un lancio preciso dell’esca artificiale, ma difettano nella ferrata non trasmettendo alla lenza immediatamente il colpo e l’esca artificiale rischia di non penetrare a sufficienza nella bocca del pesce.
Canne ad azione di punta media che permettono una notevole precisione nell’atto del lancio durante la pesca, e hanno una ferrata veloce che permette all’esca artificiale di penetrare bene nella bocca del pesce, ma non danno molte possibilità al pescatore di coadiuvarlo nel recupero del pesce proprio perchè sono più rigide.
Canne ad azione veloce e canne ad azione velocissima usabili da pescatori molto esperti, sia per la poca precisione del lancio, che per la difficoltà del recupero della preda durante la pesca.

La lunghezza delle canne per esche artificiali deve essere di 2 o 2,5 metri, conviene usare quella a 2 o 3 segmenti che sono più precise nel lancio che quelle telescopiche.

A MOSCA
La pesca con la mosca, detta anche pesca con la coda di topo, è un modo di pescare particolare che richiede una buona esperienza.
In Italia, la canna per la pesca con le mosche più usata sono quei tipi di canna che permettono lanci lunghi e fanno fare una curva stretta alla coda di topo durante il lancio, ma per chi desidera iniziare a cimentarsi con questa tecnica conviene usare la canna ad azione parabolica, che sono l’ ideale per lanci medi.
La pesca alla mosca è l’ideale per pescare in ruscelli, fiumi e torrenti dalle acque mosse dove vivono le trote, prima di iniziare a pescare conviene controllare quali tipi di insetti vivono nella zone.

DA PUNTA
Questa canna senza anelli e da impiegare senza mulinello è detta anche “fissa”.
Questo tipo di canna risulta comoda per il recupero della preda, può essere telescopica con segmenti che rientrano uno dentro l’altro, diventando più piccoli verso l’alto, l’ultimo segmento il più piccolo è chiamato cimino.

BOLOGNESE
Una pesca molto praticata è quella con la bolognese, che è semplicemente una canna telescopica in carbonio munita di mulinello.
La bolognese più diffusa è quella dotata di anelli guidafilo e di un mulinello che consente di pescare ad ampio raggio.
A differenza della canna fissa, la cui azione è circoscritta a una zona ben precisa, nella quale il pesce è stato richiamato con la pasturazione.
La bolognese con il mulinello viene normalmente usata quando si presenta l’occasione di andare a cercare la preda lontano dalla riva.
I diversi sistemi di pesca con la bolognese prevedono l’utilizzo, come nel caso della canna fissa, del galleggiante per la ricerca di prede in superficie, a mezz’acqua o vicino al fondo, oppure l’impiego di particolari piombi per la pesca a fondo.

ROUBASIENNE
La roubasienne è una canna fissa ultrarigida che permette ferrate sicure e molto veloci ma non permette un agevole recupero della preda. La pesca alla roubasienne è realizzata con una canna di misto carbonio ad innesti, di una lunghezza di 14,5 metri.
La canna è fissa, senza mulinello e l’azione di pesca consiste nel far scorrere la canna su di un rullo, posto dietro il panchetto del pescatore. La lunghezza della lenza è pari alla profondità dell’acqua nel punto di pesca, il concetto base è quello di pescare con una lenza molto più corta della canna.
La punta della roubasienne viene disinnestata in fase di recupero della preda all’altezza della fine della lenza. La punta è provvista di un elastico collegato alla lenza che permette, in fase di combattimento, di stancare il pesce.
La pesca con la canna roubasienne consente di essere estremamente precisi e di raggiungere una distanza notevole da riva, con lenze ultraleggere anche in condizione di forte vento.

A FONDO
Queste canne generalmente servono per insidiare prede di grossa stazza tipo anguille, carpe, la trota nei laghi, pesci che sono anche molto combattivi, perciò occorre una canna che sia robusta e che se necessario consenta dei lanci lunghi, e che rispondano bene all’azione del pesce durante il recupero, è consigliabile iniziare con una canna in carbonio piena lunga sui 3 metri, preferibilmente con il manico in sughero e l’attacco del mulinello abbastanza alto da permettere il lancio a due mani

CARPFISHING
Il carpfishing è una tecnica di pesca sportiva nata specificatamente per la cattura della carpa.
Il carpfishing ha l’obbiettivo di catturare solo grossi esemplari di carpa che secondo lo scopo di questa pesca dovrebbero essere rilasciati dopo una foto ricordo.
Per catturare solo esemplari di grossa taglia si è sviluppato un tipo di esca particolare che caratterizza il carpfishing, le boilies realizzate in vari gusti.
La canna ideale per il carpfishing è quella in tre pezzi per un agile trasporto senza rinunciare ad un attrezzo di elevati contenuti tecnici, la lunghezza ideale è di 3,60/3,90 cm.

ALL’INGLESE
La tecnica all’inglese consente di pescare con lenze molto leggere a distanze notevoli dalla riva (fino a superare i 50 metri). Questo e’ il pregio principale di tale tecnica.
La lenza generalmente, e’ costituita dal galleggiante montato attraverso un moschettone con girella sul parastrappi a mezzo di appositi congegni disponibili in commercio, oppure per mezzo di un paio di pallini di piombo duro del numero 7-8.
Il galleggiante può essere sia fisso che scorrevole in funzione di quello che e’ il fondale di pesca. Al di sotto del galleggiante si mette un filo di diametro inferiore a quello del parastrappi (phi 0.14-0.18) all’estremità del quale si lega una girella singola o doppia alla quale ,a sua volta, viene fissato il terminale con diametro ancora inferiore al filo terminale.
All’estremità del terminale si monta l’amo.
Tra il galleggiante e la girella possono essere inseriti pallini di piombo per un corretto funzionamento della lenza in acqua.
Questa tecnica si presta ad essere praticata principalmente nei laghi.

LEDGERING
Il ledgering è una tecnica di pesca nata alla fine degli anni sessanta in Inghilterra, una tecnica facile da praticare.
Tecnica elementare con risultati soddisfacenti, basata essenzialmente sull’utilizzo di attrezzature leggere e terminali sottili.
Il legering, mira alla cattura di prede con fondali melmosi, dove i pesci si alimentano cercando sul fondo il loro nutrimento. In commercio esistono dei prodotti specifici i quali hanno come attacco dei moschettoni, dove si possono mettere dei piombi con girelle o pasturatori.

La pasturazione a base di bigattini, o mischiato a della pastura di fondo, inserita nel pasturatore oppure lanciando con la fionda delle palle se si utilizzano piombi.
Il pasturatore si svuota molto velocemente pertanto, dopo aver pasturato inizialmente è consigliato metterci del nastro adesivo intorno liberando solo qualche buco, affinché i pesci non si sfamino facilmente.

TREMARELLA
Per la tecnica della tremarella ad ogni peso di zavorra necessita una canna dotata di una azione e di un vettino adatti a far avanzare la zavorra a scatti.
Ad esempio una canna che và bene per un piombo da 3 grammi non funziona con uno da 5.
Il mulinello necessita piccolo a frizione anteriore caricato con filo dal 14 al 20.
Con la tremarella cambia radicalmente il modo di pescare, non ci sono più i riferimenti della superficie e del fondo come con le altre tecniche.
Bisogna prima di tutto imparare a sostenere il piombo alla stessa profondità di pesca.
La tremarella si monta con lenza composta da zavorra, girella e finale lungo dai 30 ai 90 cm.
Le zavorre più usate con la tremarella sono Piombi di varie forme e peso, catenelle di piombini e vetrini di varia grandezza.

2023-08-05T10:35:47+00:0026 Settembre 2022|

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