G.A.D. SIPARIO APERTO

Nell’ormai lontano 1969, in un periodo caratterizzato da una forte spinta verso i movimenti culturali, un gruppo di appassionati di teatro, guidati dal Prof. Aldo Vella, valente attore di provata esperienza, inizia a incontrarsi settimanalmente in quello che poi diventerà il Piccolo Teatro dei Condomini, dove oggi viene ospitata questa rassegna. Un locale tutto da sistemare, all’epoca, reso praticabile e accogliente dal lavoro fatto con passione dai componenti stessi del gruppo.

Nasce così il G.A.D. Sipario Aperto e con esso il primo laboratorio teatrale che porterà in breve alle prime rappresentazioni ufficiali al Teatro Flavio Vespasiano. Tra il 1970 e il 1972 vengono rappresentate nell’ordine, per la regia di Aldo Vella, Tango di S. Mrozek, La morsa,

All’uscita e La giara di L. Pirandello, La laguna, Come cucinare un uovo sodo e La cantatrice calva di E. Ionesco, quest’ultima rappresentata anche a Palazzo Barberini di Roma. Il primo lavoro in vernacolo reatino, Cala dda ‘ssa cerecia di R. Brogelli, sarà rappresentato l’anno seguente, insieme a Come un ladro di notte di E. Bassano e Reatini, donne e guai di A. Vella e A. Scopigno. L’attività si fa sempre più intensa, alternando corsi di dizione ad allestimenti sempre più impegnativi.

Lunghissimo l’elenco dei lavori che man mano entreranno in repertorio, attingendo non soltanto dai classici ma anche aipiù validi autori reatini del presente e del passato. In quegli anni, l’instancabile Aldo Vella porterà i suoi attori a rappresentare con successo Aria dde collina e Lu pancottu” di R. Brogelli, Lu Bobbo, Righittu Scappa e Poru monellu di V. Cenciarelli, Lu piccaru e L’amore ‘ncagnarellu di P.L. Mariani, Morte di Pablo Neruda di M. Fratti e Paulinu di S. Pasquetti.

Nel 1977, presso la sede di Via San Liberatore va in scena un Recital di poesie di F. Garcia Lorca con concerto del M° L.Forgini, quindi, nelle stagioni successive, oltre a un paio di lavori in replica, sarà la volta de Li furisteri di S. Pasquetti, prima di iniziare a scoprire il teatro di Samy Fayad che diventerà nel tempo, uno degli autori maggiormente rappresentati da Sipario Aperto. Lu pastrocchiu (trasposizione de “Il papocchio”) portato in scena nel 1980, sarà replicato quattro anni dopo ed “esportato” successivamente a Bolzano, Verona e Sangemini, in occasione di altrettante rassegne nazionali, in cui Sipario Aperto otterrà importanti premi e riconoscimenti da parte della critica specializzata.

Fino al 1986 si susseguono altri lavori di autori reatini tra cui Rattattuja, La schjarica e Solu li sassi di V. Cenciarelli, ancora Cala dda ‘ssa cerecia e A la fine se recontanu le pecore di R. Brogelli, per poi affrontare un altro lavoro di S. Fayad, Via delle Stelle, 101 int. 3.

Prosegue intensa anche l’attività fuori provincia con Come un ladro di notte di E. Bassano rappresentato ad Aprilia (LT), Paulinu di S. Pasquetti, a Orsogna (CH) e La strollaca di M. Travaglini a Teatro di Cellere (VT). Il 1990 vede l’allestimento di un’opera a dir poco “monumentale”: Lu terminale dell’immortalità di A. Ceccarelli, lavoro originale particolarmente articolato e unico per la scenografia d’avanguardia e il numero impressionante di costumi utilizzati, da cui Sipario Aperto esce con la forte convinzione di poter affrontare prove sempre più onerose, tanto che due anni dopo arriva la grande opportunità di esibirsi addirittura all’estero.

Nel quadro di un’importante iniziativa culturale destinata alle comunità italiane emigrate a Windsor (Canada), il gruppo rappresenta Non tutti i ladri vengono per nuocere di D. Fo e La scoperta dell’America di C. Pascarella, per la regia di Bruno Brugnola, attore romano professionista, prematuramente scomparso a pochi mesi dall’inizio della sua collaborazione con Sipario Aperto.

Le ultime esperienze nazionali e internazionali portano il gruppo ad affrontare impegni sempre più ardui, non soltanto a livello di lavori rappresentati (La ‘esta e la sottana di S. Pasquetti, Lu bombardamentu di R. Fallerini e Pasqualinu, lu pazzu de li Puzzi di R. Brogelli), ma anche a livello imprenditoriale tanto che, nel 1994, Sipario Aperto decide di acquistare i suoi locali storici che verranno trasformati in un vero e proprio teatro a cui viene dato il nome di Piccolo Teatro dei Condomini con l’intento di far rivivere, in un certo senso, il vecchio teatro cittadino “dei Condomini” situato a pochi metri e ormai sparito.

L’attività teatrale prosegue intensamente ma, allo scopo di ricordare la figura del compianto Bruno Brugnola, si organizza il 1° Concorso per Giovani Attori a lui intitolato; notevole la partecipazione da tutta Italia e grande il successo della manifestazione a livello qualitativo e organizzativo, tanto che l’evento verrà ripetuto per i successivi tre anni.

L’attività prettamente teatrale prosegue nel frattempo con Il penultimo scalino di S. Fayad, La Generala e Una vacanza indimenticabile di V. Cenciarelli, Che Dio ce la manne bbona di R. Fallerini, Paulinu, pizzcarolu finu di S. Pasquetti, È imeneca, feceteme repusà di S. Fayad, Il lungo cammino della libertà di E. Paladini, Li furisteri di S. Pasquetti, con una successiva lunghissima serie di novità assolute che vedono rappresentare, negli ultimi anni, Lu ‘attu niru di S. Fayad, Lu triu monnezza di S. Fayad, Lu gobbu e la giacchetta di L. Borsarelli, Le Porarole di S. Pasquetti, Statte sitta, lengua puzza! di L. Borsarelli, Ma que è ‘sso meschiume e Lu più pulitu porta la rogna di S. Fayad per finire con “Prima dde schiattà, magnate tuttu” di Giavanbattista Pitoni, Tacca, tacca…me pijo la ‘acca! di Luciano Borsarelli e Corbu dde teatru di Manlio Faraoni.

L’attività è stata sospesa per circa due anni a causa della pandemia Covid-19, ma il G.A.D. è già pronto per tornare in scena con la commedia ‘Allina ‘ecchia di Vincenzo Marchioni programmata per l’autunno 2022.

 

2022-10-13T08:58:03+00:0010 Giugno 2022|

Condividi sui tuoi social

Torna in cima