A 750 metri di altitudine, arroccato su speroni di roccia, sorge il caratteristico borgo medievale dell’eremo di Greccio. Il nome di ‘Greccio’ nacque dall’insediamento di una famiglia esule di stirpe ellenica. Prima si chiamò Grecia, poi Grece, Grecce, Grezze ed infine, Greccio.
Il celebre Santuario del Presepio acquisì pian piano una fama mondiale. Fu il luogo nel quale San Francesco nel 1223, rievocò con personaggi viventi, la Natività.
La chiesa risalente al ‘200 è decorata di stelle e dell’immagine del Beato Giovanni da Parma.
Infine si può raggiungere la roccia del Tizzo dove per 32 anni visse il Beato Giovanni da Parma, Settimo Ministro Generale dell’Ordine Francescano.
In fondo alla cappella c’è l’affresco di scuola grottesca del XIV secolo, rappresentante il Natale di Betlemme e di Greccio. Percorrendo un corridoio, si raggiunge il Refettorio dove è ancora possibile vedere i resti della vaschetta per lavare le stoviglie, il dormitorio dei frati e la celletta dove il Santo dormiva.
Grotta della Natività, dove, secondo la tradizione, nella vigilia di Natale del 1223, si sarebbe svolta la rappresentazione della Natività da parte di Francesco. Un ambiente piccolo e semplice, nel quale è collocato un altare e sotto la mensa si trova una rientranza nella roccia che, sempre secondo la tradizione, ospitò la statua di Gesù Bambino che si dice prese vita durante la rievocazione.
Sopra l’altare si può ammirare un affresco a forma di lunetta risalente al quattrocento nel quale sulla destra è rappresentata la natività di Betlemme con la Vergine che allatta Gesù bambino alla presenza di San Giuseppe e nella parte sinistra la natività di Greccio con Francesco vestito da diacono inginocchiato davanti al Bambino. L’opera di scuola giottesca è attribuita ad un anonimo maestro di Narni.
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