Chiesa di San Nicola

Via della Verdura, che scorre stretta tra le due file di case che delimitano a settentrione il rione delle Valli, affacciate a meridione sull’argine del Velino, si dilata sul sagrato della chiesa di San Nicola che fu all’origine intitolata alla Madonna del Pianto, come facilmente potrà comprendere chiunque si soffermi a leggere l’epigrafe che sovrasta il bel portale cinquecentesco che da accesso all’aula:
MARIAE. VIRGINI.GENERIS. HUMANI
SERVATICI. OPT. M.D. XXII

La devozione popolare si manifestò intorno alla metà del XV secolo verso l’immagine di un’edicola eretta presso l’archetto di Santa Lucia. Così, agli inizi del secolo successivo, la bella Madonna incoronata dagli angeli fu inclusa all’interno di una costruzione più ampia, un oratorio assegnato più tardi alle cure della confraternita della Madonna del Pianto, la cui istituzione fu approvata nel 1605 dal vescovo fra Gaspare Pasquali in memoria della miracolosa apparizione delle lacrime che sgorgavano dal volto della Vergine.

Affresco del XV secolo visibile dietro la tela dell’altare maggiore

Intanto, nel corso del Cinquecento l’oratorio era stato affrescato da Lorenzo Torresani, autore di un Presepio ormai scomparso. Affresco del XV secolo visibile dietro la tela dell’altare maggiore

Dell’artista veronese rimane soltanto l’immagine dell’Addolorata malamente ridipinta nel corso del XIX secolo, nulla rimane delle opere di Giovanni Battista di Marco da Vezzano se non la traccia nelle fonti d’archivio.

Nell’ultimo quarto del Seicento, gli ebanisti reatini Carlo e Salvatore Porrina realizzarono il soffitto a lacunari e la cantoria con i simboli confraternali. La confraternita di Santa Maria del Pianto fu soppressa nel 1739 insieme con le più cospicue confraternite reatine per destinarne le risorse alla fondazione del brefotrofio di Narni, ideato per accogliere gli orfani e i proietti provenienti dalle diocesi dell’Umbria meridionale.

Fu allora che il vescovo Antonino Serafino Camarda decise di trasferirvi il titolo di San Nicola, poiché l’antica chiesa parrocchiale era ormai fatiscente, deperita a causa dell’inarrestabile umidità.

L’oratorio mariano fu dunque riallestito così come a tutt’oggi possiamo ammirarlo quando vi si celebra nel mese di settembre la festività dell’Addolorata, con la processione lungo le vie del quartiere che mantiene ancor viva la devozione manifestata da innumerevoli generazioni di fedeli per la Madonna del Pianto.  A cura di Ileana Tozzi

2023-10-06T11:26:18+00:0029 Marzo 2023|

Condividi sui tuoi social

Torna in cima