Esiste una ricca letteratura sulle differenze psicologiche tra l’uomo e la donna, spesso confermate da difficoltà comunicative che quotidianamente i due mondi incontrano. Mondi diversi che spesso i luoghi comuni e talvolta la psicologia divulgativa ci insegnano essere lontani per modi di pensare, nelle emozioni e per abilità.
Per questo vedere che un uomo scrive di donne mi ha lasciato prima della lettura un po’ dubbiosa, con quali occhi questo uomo avrà guardato il loro mondo? Come lo avrà rappresentato? Leggendo si è dissolto il dubbio. L’autore, certo aiutato dagli occhi dello storico, ha rappresentato con garbo e gentilezza la vita tragica di otto donne, raccontando il dolore e il dramma che ha accompagnato la loro vita.
Donne contemporanee e non, famose, belle e di successo che, come tutte le comuni mortali, sono sottoposte al destino che non è sempre benigno. Dalla triste storia della baronessa di Carini alla contemporanea Kerry Kennedy, viene testimoniata talvolta l’ingiustizia subita o il triste fato che irrompe in una vita felice e di successo ed è capace di cambiarla per sempre.
Il dolore, la forza, l’amore, la tenacia ed il genio di queste protagoniste rappresentate nel libro ci chiedono a distanza di tempo quella giustizia loro negata in vita.
M.G.G.
