Giorno della Memoria, il 27 gennaio manifestazione al Campo di Farfa

Anche quest’anno, nel rispetto della normativa antiCovid, giovedì 27 gennaio, alle ore 11, i rappresentanti della CGIL e dell’Amministrazione comunale di Castelnuovo di Farfa depositeranno una corona di fiori per celebrare il Giorno della Memoria sul un cippo collocato il 25 aprile 2013, perché un paese che non è custode della propria storia non può avere futuro ed è con questa consapevolezza che sarà reso un omaggio commosso a tutte le vittime. 

Il Giorno della Memoria rievoca quanto accaduto settantaquattro anni fa con la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e della fine della Shoah. Infatti il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz e liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. 

Le truppe liberatrici, entrando nei campi di concentramento e annientamento, scoprivano e svelavano al mondo intero il più atroce orrore della storia dell’umanità: la Shoah, ovvero lo sterminio del popolo ebraico. Dalla fine dal 1939 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei. In tutta Italia e in molti altri paesi il 27 gennaio vengono organizzati incontri, cerimonie, iniziative e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Il senso del Giorno della Memoria è soprattutto quello di trasmettere alle giovani generazioni la necessità di non dimenticare una delle pagine più oscure della storia dell’umanità. 

Per non dimenticare, anzi per rinnovare, la memoria dell’Olocausto: è questo il principale obiettivo degli organizzatori che invitano ogni anno i cittadini, e in particolare le scuole, a partecipare alle celebrazioni che hanno luogo il 27 gennaio e il 25 aprile al Campo di Farfa e al Monte Tancia, dove vengono deposte corone e vengono commemorati i perseguitati che furono reclusi nel campo di concentramento fascista da giugno a settembre del 1943 e i partigiani e i civili che caddero negli scontri della primavera 1944. Perché non c’è futuro senza Memoria.

Giuseppe Manzo

2022-01-23T15:17:38+00:0023 Gennaio 2022|

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