Chiesa della Madonna dell’Orto

In prossimità del passaggio a livello di via Angelo Maria Ricci, fuori porta Conca, sfugge quasi all’attenzione degli automobilisti il modesto edificio che rivela la sua vera natura soltato per la presenza di un campaniletto a vela.

Qui, un tempo, tra Porrara e Padule c’era un mulino a guado a debita distanza dalla città, dal momento che la lavorazione dell’isatis tinctoria richiedeva l’utilizzo di ammoniaca ricavata dall’urea. A protezione dei lavoratori, sulla parete esterna dell’opificio era un’edicola dedicata alla Madonna, assai cara ai pii ortolani della zona che intorno alla metà del XVIII secolo intrapresero la costruzione della chiesetta. Il vescovo Vincenzo Ferretti ne interdisse però l’utilizzo fino a quando non fosse stata dotata di sagrestia: l’università degli ortolani decise allora di completare la costruzione dell’edificio affidandolo alle cure di un eremita, ricordato in una iscrizione murata nella parete sinistra dell’aula:

A.M.
DI GIO. BILLNER PRUSSIANO
EREMITA
NELLA ORAZIONE ASSIDUO
PIO CARITATEVOLE OPEROSO
D. A. LXI NEL MDCCCXXIX
O CAPELLETTI COMM. G. P.

La memoria del pio eremita prussiano, che aveva cercato tregua al suo dolore per la morte della moglie nella solitudine e nella protezione della Madonna dell’Orto meritò di essere tramandata anche da una lirica di Angelo Maria Ricci.

I devoti ortolani festeggiavano la loro Madonna l’ultima domenica di maggio, indulgendo nei giochi popolari – la pentolaccia, che la lizza, il palo della cuccagna – che costituivano un’attrattiva per i giovani. La tradizione è mantenuta in vita a tutt’oggi dalla parrocchia di Sant’Agostino.

Negli anni Venti del Novecento l’immagine della Madonna fu ridipinta dal pittore spagnolo José Nogue Massò. Cinquanta anni dopo fu decorata dal reatino Pietro Lallo.

In anni recenti, la chiesa della Madonna dell’Orto è stata affidata alla comunità ortodossa rumena che l’ha officiata fin quando è stata completata la costruzione della chiesa di Campoloniano intitolata a Santa Barbara e a San Giuseppe di Partos vescovo di Timi.

A cura di Ileana Tozzi.

2023-03-29T08:45:48+00:004 Marzo 2023|

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