Antuni Racconta

Che aspetto ha la Valle del Turano all’alba del nuovo millennio? Cosa ne è, oggi, di tanta storia, e di secoli di vicissitudini? Quali tracce delle passate generazioni e quali impronte dei passi di nuovi arrivati, locali o stranieri, residenti o visitatori?

Certo, la cosa migliore per scoprirlo sarebbe passeggiare attorno a quel lago, così pacato che sembra essere lì da sempre, o attraversare uno dei ponti fieri e imponenti tra le acque sinuose, oppure addentrarsi nei vicoli dei borghi ancora colmi di voci e misteri, e perché no, inerpicarsi sul Monte Antuni per godere delle bellezze della valle e guardarla, per una volta, con gli occhi di chi, secoli prima, la controllava dalla feritoia di una torre di difesa.

Ciononostante, alcune riflessioni sulla modernità della zona, sono doverose. Se di modernità si può parlare dato che questi territori non hanno visto il decollo che ha investito molte altre località nell’epoca della globalizzazione. Per un verso ciò ha comportato un’arretratezza e una chiusura che non smentisce la storia passata, per l’altro ha conservato intatte in questi luoghi certe tradizioni, usi e costumi altrove spazzati via dalla modernità.

Solo negli ultimissimi anni, al turismo “di ritorno”, che ha dominato dal dopoguerra ai primi anni del 2000, si sta pian piano aggiungendo un vero movimento di viaggiatori, pellegrini sui cammini di fede, amanti della natura, sportivi, stranieri, e vacanzieri di ogni genere attratti dalla gastronomia locale, dalla bellezza dei luoghi e dalle attività sul lago. Ciò, soprattutto, grazie alla nascita di attività commerciali e di una rete turistica che sfida i più conosciuti luoghi turistici italiani.

Perfino Antuni ha visto una rinascita, grazie all’apertura del borgo e alla possibilità di visitarlo prenotando una visita con il Comune, la Riserva o accompagnati da guide locali: si può raggiungere i resti a piedi, attraversando l’arco d’ingresso e visitando l’intero Palazzo del Drago fino alle terrazze e ai giardini interni.

Inoltre, il borgo è stato arricchito da un labirinto dalla valenza metaforica e meditativa, realizzato nel 2014, su progetto dell’artista Renata Garutti e di opere d’arte quali “Il Faro del Lago” dell’artista Stefania Lubrani.

Infine, nel 2016, è stato inaugurato il Museo della Riserva, un centro polifunzionale, che mostra le bellezze dei territori della Riserva Monte Navegna e Monte Cervia, e dei suoi paesi, attraverso tecnologie all’avanguardia e una modalità di conoscenza interattiva.

Nello stesso periodo è stato inaugurato il Centro d’Interpretazione del Paesaggio meta di tante scolaresche per lezioni di educazione ambientale con il personale guardia parco della Riserva naturale.

Se, dunque, nemmeno queste terre racchiuse tra le montagne e bagnate da un lago sinuoso, hanno resistito al fascino della modernità, si può ben affermare che la Valle del Turano resta, d’altro canto, come è stata per secoli e così rimarrà, per molto tempo ancora: una Valle incantata, selvaggia e intrisa di tradizione.

L’Evento proposto è quello di diffondere ai visitatori e alle popolazioni locali una conoscenza storica e culturale del nostro territorio, permettendo al pubblico di godere le iniziative proposte in uno scenario unico quale il Borgo di Antuni, luogo magico ormai da anni sede dei maggiori eventi culturali proposti nella Valle del Turano.

Il programma esteso dal 18/09/2021 al 19/09/2021 prevede l’allestimento presso le sale del Palazzo del Drago di una mostra che racconta usi costumi e tradizioni della popolazione di Castel di Tora, che racconterà l’economia del Borgo prima e dopo la creazione del Lago del Turano a cura dei cittadini di Castel di Tora, una mostra fotografica sul Borgo di Antuni di com’era prima della ricostruzione avvenuta poi negli anni 90, attraverso le foto del fotografo Giuseppe De Filippis e La Storia del Lago attraverso il racconto di Brunella Bonetti.

Inoltre verranno esposte opere d’arte contemporanea dell’artista Elisabetta Catamo, nata a Roma, dove risiede e lavora. Innamorata del Borgo di Castel di Tora, l’artista dal 1978 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti, come titolare della cattedra di Decorazione a Firenze. L’attività artistica prende avvio alla metà degli anni 70.

Dalla pittura passa alla fotografia fino a sconfinare nella realtà tridimensionale con strutture e istallazioni. Spazi mentali carichi di mistero, sottilmente spiazzati che invitano alla meditazione. La ricerca continua sperimentando tecniche diverse. Recentemente premiata alla Biennale d’Arte Contemporanea al Cairo, ha partecipato a mostre collettive in Italia e all’estero. Personali: Roma, Milano, Torino, Trieste, Sorrento, Bari, Londra, Tokio, Amsterdam, Parigi.

Nella Giornata di domenica 19 settembre alle ore 16,30 presso i giardini pensili del Palazzo del Drago, anfiteatro naturale, che negli ultimi anni ha ospitato convegni, concerti e opere teatrali, verrà presentato il Libro “ Neve D’Agosto” di Massimo Galletta, Giuseppe Teano dialogherà con l’autore.

L’evento verrà concluso con un concerto di musica “Father and Son” con i maestri Matteo e Adolfo Troili.

2021-09-15T08:24:31+00:0015 Settembre 2021|

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