Le importanti scoperte compiute nella Grotta Battifratta di Poggio Nativo (Rieti) dal team di Sapienza Università di Roma guidato dalla professoressa Cecilia Conati Barbaro vengono presentate al pubblico per la prima volta nella mostra “Acque nascoste: grotte e riti nella preistoria della Sabina”, visitabile nel Museo Civico Archeologico di Rieti, a partire dal 25 ottobre. La Grotta Battifratta è un sito archeologico preistorico di primaria importanza. La sua frequentazione si protrasse per un tempo straordinariamente lungo, dal Paleolitico Medio (60.000 anni fa circa) fino all’età storica, poiché si hanno tracce del suo utilizzo risalenti al XVI secolo.
Alla fase neolitica (tra la fine del VI e l’inizio del V millennio a.C.) appartiene il reperto più prezioso fra quelli rinvenuti nel corso delle indagini: si tratta di una statuina antropomorfa in argilla, che, a oggi, è un unicum per il Neolitico dell’Italia centrale. Accanto ai reperti archeologici, verranno presentati anche resti ossei di animali. Il progetto espositivo è stato messo a punto nel segno dell’accessibilità e dell’inclusione con laboratori e attività esperienziali, riproduzioni tattili in 3D di alcuni reperti archeologici. L’esposizione a cura di Cecilia Conati Barbaro e Nadia Marconi è promossa dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità – Sapienza, università di Roma, dalla nostra Soprintendenza e dal Museo Civico di Rieti. Dal 25 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026
Orietta Guidi