Nella parrocchia di Chiesa Nuova si celebra la festività del Santissimo Crocifisso, istituita quando il vescovo Gaetano Carletti titolare della Diocesi dal 1849 al 1867 riuscì nell’intento di preservare l’antico Crocifisso della chiesa basilicale di San Domenico devastata per effetto delle leggi eversive postunitarie e successivamente monsignor Egidio Mauri O.P. vescovo di Rieti dal 1871 al 1888 assegnò alla chiesa il titolo di santuario.
Il prezioso manufatto ligneo del Christus patiens risale all’ultimo quarto del XIV secolo, in origine sovrastante l’iconostasi dell’altare maggiore in cui era inserito il polittico del pittore senese Luca di Tomè con la Madonna in maestà, gli apostoli San Pietro e San Paolo, San Domenico di Guzman e San Pietro da Verona, conservato presso la sezione storico-artistica del Museo Civico.
La Legenda Volgare composta agli inizi del XVI secolo dal domenicano Sebastiano Angeli raccontava che abitualmente il Crocifisso miracoloso parlava alla giovane Colomba, nata in via della Collina nel 1467, incoraggiandola ad aderire al Terz’Ordine della Penitenza.
La mistica Colomba da Rieti contribuì al rinnovamento morale del tempo, affermandosi come consigliera spirituale dei Baglioni signori di Perugia, attenta e generosa compensatrice di aiuto e di carità nei confronti degli ammalati al tempo della peste del 1495.
L’adeguamento liturgico secentesco comportò lo smembramento del polittico e il Crocifisso fu collocato presso l’altare gentilizio degli Angelotti.
Dopo il 1866 la confisca dei beni ecclesiastici degli Ordini Mendicanti fu particolarmente devastante per la chiesa dei Domenicani.
Il canonico don Vincenzo Boschi fu testimone delle violente profanazioni, ad eccezione del Crocifisso miracoloso: «tutti si rifiutarono, anche i più spregiudicati. Allora un tale, di cui taccio il nome, con aria spavalda si avanzò e, salita una scala, vibrò il martello per distaccare l’Immagine, ma il colpo non era disceso ch’egli, perduto l’equilibrio, cadde riverso dalla scala e si ruppe la spina dorsale, onde storpio ne rimase per tutta la vita, che gli durò infelicissima per quindici lunghi anni».
La devozione dei parrocchiani della Chiesa Nuova valse a dare adeguata collocazione al prezioso manufatto, a cui dalla fine del XIX secolo fu dedicata la processione nelle festività dell’Invenzione e dell’Esaltazione della Croce.
Nel 2001, in occasione delle celebrazioni del quinto centenario dalla nascita al cielo della beata Colomba allo scopo di consolidare e restaurare il prezioso Crocifisso degno di essere venerato come reliquia e custodito come una testimonianza unica dell’ebanisteria del tardo medioevo fu realizzata la copia plastica del Crocifisso affidata alla competenza di Simone Battisti e Luigi Verzilli che utilizzarono mezzi e metodi tradizionali per la solenne processione di Chiesa Nuova.
A cura di Ileana Tozzi.
Realizzazione Crocifisso (Battisti e Verzilli)
Realizzazione viso (Battisti e Verzilli)